Fonte Il Mattino Edizione del 14 Novembre 2010
Il peccato: quando le case erano chiuse», ovvero una passeggiata narrata per riportare alla luce un aspetto spesso nascosto del passato: le case chiuse, con la loro storia che inizia nel quattrocento e arriva fino a metà del ventesimo secolo. Sfondo della passeggiata sarà un itinerario che farà ripercorrere i luoghi più importanti dove si svolgeva il mestiere più antico del mondo. Asse principale del percorso sarà via Chiaia, all'epoca centro di eleganti e ricercate case chiuse, per poi passare alla zona dei quartieri spagnoli, sede di numerosissime case del piacere improvvisate. Prima tappa, la sede del locale per soli uomini più frequentato prima delle legge Merlin: «Il Monferrante»; nelle cui vicinanze, trai'altro, si trovava una casa d'appuntamenti alquanto innovativa in fatto di pubblicità: la sua maitresse, infatti, al fine di incrementare gli affari era solita dare informazioni telefoniche molto dettagliate e fantasiose sull'attrazioni della casa.
Il momento più importante dell'itinerario sarà, comunque, la visita ad alcuni ambienti dello storico Casino di Salita S. Anna di Palazzo detto anche «La Suprema» la più rinomata casa di tolleranza della città, attualmente sede di un lussuosissimo hotel. La passeggiata sarà intervallata da simpatiche storie, come quello sulla casa delle «tre vecchierelle», e ricordi malinconici; non mancheranno cenni alle regole che vigevano all'interno delle case e curiosità sulle lavoratrici e maitresse più esuberanti; il tutto per rievocare unarealtà tanto nascosta quanto legata alla città di Napoli. A concludere la passeggiata una vera chicca per gli amanti dei documenti: una breve lettera scritta da un famoso personaggio legato a Napoli che per mantenersi gli studi lavorò in una casa chiusa.