“ E ivi Ercole stracco per le immani fatiche che nel giardino delle Esperidi i pomi dovette rubar ameno luogo e piacevole assai alle pendici del verde Vesevo una città a suo nome fondò nominandola Herculanum”. Così Leopardi nello Zibaldone traduce un passo di Strabone che ricorda il mito fondativo della città di Ercolano, una città forse osca come Pompei ma ribattezzata dai Greci con un nome e un mito tutto loro. Questa diversità Ercolano l’ha mantenuta fino alla sua distruzione: luogo di vacanza privilegiato per l’alta aristocrazia romana e per gli alti gradi della marina militare i suoi abitanti godettero di un benessere economico inimmaginabile nella vicina Pompei.
Visiteremo la collezione degli “ori ercolanesi” nata come mostra temporanea e poi diventata permanente insieme ad alcune opere ed oggetti rinvenuti nello scavo archeologico come un’imbarcazione, triste ricordo degli ultimi istanti della vita dei suoi abitanti che pensarono di scappare via mare ma furono seppelliti da una massa di fango incandescente.
Il tour partirà proprio dalla galleria che l’archeologo Martusciello aprì negli anni 60’ nella massicciata tufacea nata da quella valanga di materiale piroclastico per trovarci da subito di fronte all’immenso dramma che lì si consumò: centinaia di scheletri ammassati nei fornici del porto in attesa di scappare via mare.
Risaliremo poi sulle terrazze del porto dove si trova la statua di un degli uomini più potenti della città Marco Nonio Balbo e seguirono il rettilineo sviluppo dell’antica Ercolano ammirando le sue sontuose domus, le thermae, i suoi tetti ancora intatti e i tramezzi di legno ancora miracolosamente intatti sono ai giorni nostri. Cosa stai aspettando? Prenota!

Possibilità di organizzare un appuntamento privato per minigruppi , gruppi, CRAL, associazione e altre organizzazioni