Fonte Il Mattino Edizione del 27 Settembre 2012
La senatrice Lina Merlin le fece chiudere definitivamente nel 1958, provocando le polemiche di Montanelli. L'associazione «Insolitaguida» le riapre sabato 29 settembre alle 17.30 con una passeggiata narrativa «Il peccato: quan¬do le case erano chiuse». Il viaggio inizierà da piazzetta Matilde Serao. Grazie ad una ricostruzione curata di Luigia Salino si passerà per via Chiaia, all'epoca centro di eleganti e ricercate case chiuse, per poi arrivare ai Quartieri Spagnoli, sede di «case chiuse» improvvisate, per confrontare due modi diversi di «offrire piacere». Prima tappa, la sede del locale per soli uomini «Il Monferrante» nelle cui vicinanze c'era una casa d'appuntamenti «innovativa» in fatto di pubblicità: la maitresse, infatti, per incrementare gli affari dava informazioni telefoniche molto det-tagliate e fantasiose sulle «attrazioni» della casa. Il momento più importante sarà la visita ad alcuni ambienti dello storico «casino» di salita Sant'Anna di Palazzo detto anche «La Suprema» la più rinomata casa di tolleranza della città. Le stanze iella casa prendevano il nome dalle «lavoratrici» che le usavano pe gli incontri con i clienti: Mimi do Vèsuvio, Anastasia a' friulana, Nanninella a' spagnola, Dorina da Sorrento di cui si racconteranno storie e aneddoti. Saranno raccontate storie, come quella sulla casa delle «tre vecchierelle». Non mancheranno cenni alle regole che vigevano nelle case e curiosità su lavoratrici e maitresse più esuberanti. Alla fine una chicca: una breve lettera scritta da un famoso personaggio legato a Napoli che per mantenersi Agli studi lavorò in una casa chiusa. Mistero sul nome del personaggio che sarà svelato solo a chi prenderà parte alla passeg¬giata narrata dalla durata di 1 ora e 30.