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Case Chiuse, porte aperte

Fonte La Repubblica Edizione del 26 Aprile 2009

Via Chiaia e i Quartieri Spagnoli fino al dopoguerra erano illuminate dalle lanterne rosse. A Napoli il piacere abitava qui. Si contavano 900 case chiuse tra ufficiali e illegali, fino al 195B quando la senatrice Merlin decise di chiuderle. Per riscoprire le vie del piacere basta partecipare a "Il peccato quando le case erano... chiuse", il percorso che propone da oggi alle 11 e fino a fine maggio,l'associazione Insolitaguida, tre tappe fino ai gradoni di Ghiaia. Si parte dal Monferrante in vico Sergente Maggiore, uno tra i casini più frequentati. La maitresse era disposta ad anticipare al telefono le fantasie che le signorine avrebbero offerto ai visitatori.
Su vico Sant Anna di Palazzo al n. 3 sorgeva lo storico “La Suprema", che nell arredamento si è ispirato ai tempi delle
frequentazioni "calde”. A "La Suprema” i facoltosi clienti attendevano Nanninella a’ spagnola, Mimi d'o Vesuvio, Anastasia 'a friulana e Dorina da Sorrento. Si racconta che anche un personaggio dello spettacolo abbia scelto Napoli per il suo rito d’iniziazione. Alla casa di tolleranza nell'attuale piazzetta Matilde Serao facevano tappa fissa numerosi giornalisti.
Gli squattrinati invece andavano a Montesanto nella "casa delle tre vecchiarelle”. 

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